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Messaggio  antoniorema Mar 11 Dic 2012, 18:49

Buonasera,

volevo saper se qualcuno di voi conosce una scala di gravità del PE..nel dettaglio saper qual'è la "profondità" / passatemi il termine / per definire una sorta di gravitò.
Personalmente il mio è di 3 cm Question
Grazie

antoniorema

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Messaggio  Zampa999 Gio 31 Gen 2013, 16:35

Esiste l'indice di Haller che definisce la gravità di un PE (quantifica la profondità )oltre che una tipologia (I,II,III )


tipo I: il classico torace a imbuto, è caratterizzato da una profonda depressione simmetrica, generalmente a carico della metà o dei due terzi inferiori dello sterno, con l'area più depressa al passaggio fra torace ed addome.

tipo II: la depressione, simmetrica, interessa anche la parte superiore del corpo dello sterno ed il manubrio, dando al torace un aspetto appiattito in senso anteroposteriore

Tipo III: lo sterno è torto sul suo asse longitudinale ed un emitorace è più alto di quello opposto.

Nella maggior parte dei casi la depressione maggiore si trova sulla destra. (materiale visibile sul sito http://www.maurizioinfante.it/index.php?option=com_content&view=article&id=52&Itemid=64)

Ciao Very Happy

Zampa999

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Messaggio  Davide7775 Mer 20 Feb 2013, 21:40

Pectus excavatum: cosa fare?

Malformazione toracica più frequente al mondo con una incidenza di uno su mille, il pectus excavatum si presenta come una inflessione della gabbia toracica verso l’interno (al contrario del 'pectus carinatum', che invece si presenta con una protusione verso l’esterno) fin dai primissimi mesi di vita. La situazione, col passare del tempo, peggiora, per arrivare al massimo nell’età adolescenziale.

Le cause che provocano questa deformazione sono tuttora sconosciute. Un’ipotesi accreditata vede un’origine genetica nell’insorgenza di questo disturbo, in quanto spesso si verificano più casi all’interno di una stessa famiglia.

Un’altra ipotesi associa l’incidenza del pectus excavatum a sindromi particolari, come la sindrome di Marfan, la sindrome di Elhers-Danlos o la sindrome scoliotica, in cui si riscontra una certa lassità dei legamenti. E' probabile, quindi, che questa deformazione possa essere collegata a queste patologie.

I segni di questa malformazione possono essere più o meno evidenti; l’incidenza, infatti, non è sempre sicuramente stimabile, proprio perché, a volte, i segni sono molto leggeri e non rientrano, quindi, nelle stime ufficiali.

Sintomi tipici di questa deformazione possono essere dispnea, asma, aritmie o altri disturbi cardiaci, infezioni ricorrenti. Alcuni pazienti possono riferire di sporadico dolore e costrizione toracica.

Chiaramente, sebbene vi siano dei disturbi a livello fisico, il disagio più evidente è quello psicologico. Le persone affette da pectus excavatum evitano tutte quelle situazioni che possono mettere in risalto il loro difetto fisico: andare in piscina e/o al mare, prendere il sole, effettuare giochi di squadra, utilizzare spogliatoi in comune con altri, ecc.

La sensazione di essere diversi dagli altri accompagna l’intera vita dei pazienti che sono affetti da pectus excavatum. Infatti, è proprio questa la ragione principale per cui i pazienti decidono di consultare il pediatria/medico di medicina generale e/o il chirurgo. Ovviamente, maggiore è l’età, più grande è il disagio psicologico e la vergogna a cui queste persone si sentono sottoposte. Potrebbe quindi essere utile, insieme ad una visita ortopedica, una valutazione psicologica approfondita, in modo da poter gestire al meglio il rapporto del paziente con il proprio corpo.
Indispensabile, almeno nei casi medi e severi, la valutazione con TC del torace in espirazione. Tale esame permette di valutare precisamente l'anatomia (compressione sul cuore, eventuale rotazione dello sterno, rappresentazione dei muscoli del torace) e di calcolare l'indice di Haller (7) che, se patologico (> di 3,25) costituisce un'indicazione chirurgica. Tale indice, ideato per misurare in maniera oggettiva la severità della malformazione, si ottiene dividendo il diametro traverso toracico per il diametro anteroposteriore, misurato nel punto di massima depressione sternale. E' consigliabile eseguire la TC in espirazione per ottenere valori più affidabili.

Per la sindrome di Ehlers-Danlos, è sufficiente notare l’eventuale presenza di lassità delle articolazioni, mentre per escludere la sindrome di Marfan dovranno essere prese in considerazione eventuali presenze di patologie cardiache, come, ad esempio, il prolasso mitralico e la dilatazione aortica, una sublussazione del cristallino, la lassità dei legamenti, magrezza, smagliature.

Cosa fare?

Purtroppo, il pectus excavatum può soltanto peggiorare, non può regredire. Nonostante tutto, è comunque consigliabile fare nuoto, palestra, anche fisioterapia. Questa attività fisica, però, non deve distogliere l’attenzione dal trattamento, che è in definitiva quello chirurgico. L’età ideale per effettuare l’intervento correttivo è tra i 10 ed i 14 anni.

Vi sono stati nella storia diversi tipi di intervento chirurgico, ma oggi il più eseguito è l’intervento di Nuss, che consiste nel posizionamento di una barra metallica, appositamente sagomata sul corpo del paziente da operare, attraverso due incisioni laterali molto piccole. I risultati sono ben visibili già al termine dell’intervento; il paziente sarà in grado di alzarsi e deambulare dopo un paio di giorni ed essere dimesso entro 4-5 giorni. La barra potrà essere tolta dopo circa 3 anni, quando la correzione avrà l’aspetto definitivo
Visto che hai la mia età la più indicata è la tecnica di Ravitch modificata che prevede l'asportazione di cunei di cartilagini costali, il rifissaggio delle stesse con punti riassorbibili e il posizionamento di una barra (da rimuovere chirurgicamente dopo 12 mesi oppure, in alcuni casi, di appositi dispositivi di fissaggio a T, permanenti.
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Messaggio  lucio Gio 21 Feb 2013, 08:34

meglio di Wikipedia ! Grande Davide Wink
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