Rete di marlex
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Pectus Board :: Malformazioni toraciche - Pectus Excavatum - Pectus Carinatum - Pectus Tortum :: Tecnica di Ravitch
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Rete di marlex
Vorrei aprire una discussione sulla rete di marlex, pro e contro e sapere quali sensazioni si provano ad averla dentro di se... Spero di raccogliere più informazioni possibili. Grazie a tutti
Sassolino- Numero di messaggi : 56
Età : 42
Data d'iscrizione : 01.08.08
Re: Rete di marlex
io sono appena stato operato di pc con la rete e non la senti che è dentro senti solo una insensibilita al petto ma non so se questo è dovuto alla rete
un contro che mi è toccato a me è che ho dovuto tenere il drenaggio 13 giorni perche la rete che sfregava con i pettorali cintinuava a formare siero
un pro è che non va rimossa quindi basta una operazione
ps. la rete si usa per le persone affette di petto carenato e non credo sia possibile per le persone affette da petto escavato
un contro che mi è toccato a me è che ho dovuto tenere il drenaggio 13 giorni perche la rete che sfregava con i pettorali cintinuava a formare siero
un pro è che non va rimossa quindi basta una operazione
ps. la rete si usa per le persone affette di petto carenato e non credo sia possibile per le persone affette da petto escavato
Zambo grezzo-
Numero di messaggi : 94
Età : 36
Data d'iscrizione : 12.05.08
Re: Rete di marlex
No Zambo! la rete d marlex viene utilizzata anke x il petto escavato però solamente quando è asimmetrico
IL_DUCA_91-
Numero di messaggi : 187
Età : 32
Località : Sicilia
Data d'iscrizione : 21.03.08
Re: Rete di marlex
a questo non lo sapevo ....... grazie per il chiarimento comunque
Zambo grezzo-
Numero di messaggi : 94
Età : 36
Data d'iscrizione : 12.05.08
Re: Rete di marlex
Zambo grezzo ha scritto:a questo non lo sapevo ....... grazie per il chiarimento comunque
Confermo anche io, c'è un ragazzo del forum con PE che ha la rete...
Da quanto ho potuto intuire si usa la rete nei soggetti che fanno un lavoro pesante o con chi magari non è in condizione di subire un altro intervento. Credo ci siano altri motivi tecnici che il chirurgo tiene in considerazione, magari anche durante il corso dell'intervento.
Fabio-
Numero di messaggi : 177
Età : 45
Località : Abruzzo
Data d'iscrizione : 19.03.08
Grazie per essere intervenuti
Per quanto riguarda la mia situazione il dott Ottoni mi ha proposto la rete di marlex per via del lavoro che faccio, essendo costretto a prendere grossi pesi. Cmq è tutto da decidere, sinceramente se ci potesse essere l'eventualità di aver problemi a causa della rete preferisco cambiare lavoro. La salute è sicuramente più importante. Sapete di che materiale è? Mi è sembrato di aver letto che si tratta di polipropilene il materiale di cui sono composti i tubi di multistrato che usiamo noi idraulici negli impianti, una sorta di plastica, mi sembra mooolto strano... Spero di sbagliare. Un'altra domanda, se un giorno dovessi cambiare idea e non voler più la rete dentro di me, sarebbe possibile toglierla??? Ultima domanda, sbaglio o questa rete dovrebbe annullare completamente la possibilià che il PE ritorni???
Sassolino- Numero di messaggi : 56
Età : 42
Data d'iscrizione : 01.08.08
:-)
Uhm, domande interessanti, Sassolino... Non ne ho idea, non mi sembra che siano mai state sollevate certe questioni sul forum. Se i medici ti danno qualche risposta a breve ti spiacerebbe farci sapere? Potrebbe interessare ad altri.
Grazie e buona giornata
Agnese
Grazie e buona giornata
Agnese
Agnese- Moderatore
-
Numero di messaggi : 112
Età : 40
Località : Marche / Romagna
Data d'iscrizione : 10.03.08
Re: Rete di marlex
La rete di Marlex dovrebbe essere riassorbibile dall'organismo.
Fabio-
Numero di messaggi : 177
Età : 45
Località : Abruzzo
Data d'iscrizione : 19.03.08
Ciao
La Rete di Marlex è un materiale non riasorbibile dall'organismo ma è un materiale tollerato da''organismo.
Andrea-
Numero di messaggi : 113
Età : 38
Località : italy
Data d'iscrizione : 22.04.08
Re: Rete di marlex
il dott. ottoni mi ha detto che la rete non viene assorbita ma semplicemente ricoperta di tessuti col tempo quindi non credo sia possibile rimuoverla successivamente
Zambo grezzo-
Numero di messaggi : 94
Età : 36
Data d'iscrizione : 12.05.08
Re: Rete di marlex
Zambo grezzo ha scritto:il dott. ottoni mi ha detto che la rete non viene assorbita ma semplicemente ricoperta di tessuti col tempo quindi non credo sia possibile rimuoverla successivamente
allora credo che sia in titanio.. quando feci la visita da Bormioli per l'operazione mi spiegò che usano l'acciaio per la barra di nuss perchè se fosse fatta di titanio, come le protesti ossee, sarebbe impossibile da togliere perchè verrebbe ricoperta da tessuti
Re: Rete di marlex
Se fosse in titanio come dici tu suonerebbero ogni volta i metal detector, io non credo sia titanio.
Francesco-
Numero di messaggi : 259
Età : 38
Località : Bolzano
Data d'iscrizione : 27.03.08
rete di marle qui trovate tutto.
2.1.0 POLIPROPILENE (MARLEX, PROLENE)
2.1.1 Caratteristiche fisico-chimiche
Il polipropilene viene ottenuto dalla polimerizzazione (Zygler-Natta) del composto organico propilene (CH3-CH=CH2) e possiede un gruppo metilico (-CH3) che si diparte da ogni altro atomo di carbonio presente lungo la catena molecolare. Poichè la forma più comune di polipropilene possiede i gruppi metilici tutti su un solo lato della catena, le molecole del polimero tendono ad essere altamente allineate e compatte, il che conferisce al materiale le caratteristiche di durevolezza, resistenza alla trazione ed agli agenti chimici. E’ permeabile all’acqua, resistente ai raggi X e ad alte temperature (160°C). Quest’ultima proprietà ne consente la sterilizzazione in autoclave senza alterarne la struttura né le caratteristiche fisiche.
Le reti di Polipropilene monofilamento più utilizzate per la ricostruzione della parete toracica (Marlex, Bard Inc.; Prolene, Ethicon Inc.) sono non riassorbibili e differiscono tra loro solo per la porosità (il Prolene possiede pori più ampi) e per la rigidità (la rete di Marlex è distensibile lungo un solo asse, quella di Prolene è rigida lungo tutti gli assi). Le dimensioni dei pori sono importanti per il ruolo che hanno nelle infezioni. Marlex e Prolene rientrano nelle protesi di tipo I e cioè il gruppo pori più ampi di 75μ, il Gore-tex a quelle di tipo II con pori<10μ (classificazione di Amid, 1997). I materiali con pori di tipo I permettono il passaggio di macrofagi, fibroblasti e dei neovasi e favoriscono quindi sia una risposta antibatterica che l'integrazione tissutale. Tuttavia il contatto diretto con i visceri addominali è causa di gravi complicanze quali aderenze e fistole. Nuove protesi vengono costantemente studiate (es.: Composix - Polipropilene/Gore-Tex).
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Il polipropilene viene ottenuto dalla polimerizzazione (Zygler-Natta) del composto organico propilene (CH3-CH=CH2) e possiede un gruppo metilico (-CH3) che si diparte da ogni altro atomo di carbonio presente lungo la catena molecolare. Poichè la forma più comune di polipropilene possiede i gruppi metilici tutti su un solo lato della catena, le molecole del polimero tendono ad essere altamente allineate e compatte, il che conferisce al materiale le caratteristiche di durevolezza, resistenza alla trazione ed agli agenti chimici. E’ permeabile all’acqua, resistente ai raggi X e ad alte temperature (160°C). Quest’ultima proprietà ne consente la sterilizzazione in autoclave senza alterarne la struttura né le caratteristiche fisiche.
Le reti di Polipropilene monofilamento più utilizzate per la ricostruzione della parete toracica (Marlex, Bard Inc.; Prolene, Ethicon Inc.) sono non riassorbibili e differiscono tra loro solo per la porosità (il Prolene possiede pori più ampi) e per la rigidità (la rete di Marlex è distensibile lungo un solo asse, quella di Prolene è rigida lungo tutti gli assi). Le dimensioni dei pori sono importanti per il ruolo che hanno nelle infezioni. Marlex e Prolene rientrano nelle protesi di tipo I e cioè il gruppo pori più ampi di 75μ, il Gore-tex a quelle di tipo II con pori<10μ (classificazione di Amid, 1997). I materiali con pori di tipo I permettono il passaggio di macrofagi, fibroblasti e dei neovasi e favoriscono quindi sia una risposta antibatterica che l'integrazione tissutale. Tuttavia il contatto diretto con i visceri addominali è causa di gravi complicanze quali aderenze e fistole. Nuove protesi vengono costantemente studiate (es.: Composix - Polipropilene/Gore-Tex).
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2.1.2 Utilizzo clinico
Il Polipropilene (PP) è uno dei materiali da più tempo conosciuti ed utilizzati in chirurgia per le sue caratteristiche di resistenza, inerzia, biocompatibilità e capacità di integrazione tissutale. Il suo utilizzo in chirugia plastica è essenzialmjente rivolto alla riparazione di difetti della parete toracica e addominale.
Parete toracica
L’uso della rete di Marlex per la ricostruzione della parete toracica fu descritto per la prima volta da Graham e coll. nel 1960.Con l’introduzione di questo materiale per la stabilizzazione di grandi difetti della parete toracica, l’uso della maggior parte degli altri materiali divenne obsoleto. Il Polipropilene, infatti, divenne in breve la prima scelta grazie ai suoi numerosi pregi: la struttura molecolare altamente compatta, la capacità di essere completamente integrato nei tessuti, l’assenza di reazioni da corpo estraneo e la resistenza alle infezioni.
Sono essenzialmente cinque le condizioni patologiche che possono richiedere l'intervento del chirurgo plastico per la ricostruzione della parete toracica e sono schematizzate in Tabella 1 insieme ai principi guida generali.
Il Polipropilene (PP) è uno dei materiali da più tempo conosciuti ed utilizzati in chirurgia per le sue caratteristiche di resistenza, inerzia, biocompatibilità e capacità di integrazione tissutale. Il suo utilizzo in chirugia plastica è essenzialmjente rivolto alla riparazione di difetti della parete toracica e addominale.
Parete toracica
L’uso della rete di Marlex per la ricostruzione della parete toracica fu descritto per la prima volta da Graham e coll. nel 1960.Con l’introduzione di questo materiale per la stabilizzazione di grandi difetti della parete toracica, l’uso della maggior parte degli altri materiali divenne obsoleto. Il Polipropilene, infatti, divenne in breve la prima scelta grazie ai suoi numerosi pregi: la struttura molecolare altamente compatta, la capacità di essere completamente integrato nei tessuti, l’assenza di reazioni da corpo estraneo e la resistenza alle infezioni.
Sono essenzialmente cinque le condizioni patologiche che possono richiedere l'intervento del chirurgo plastico per la ricostruzione della parete toracica e sono schematizzate in Tabella 1 insieme ai principi guida generali.
Cause di perdita di sostanza della parete toracica | Princìpi di ricostruzione della parete toracica |
Tumori | Completa resezione e/o escarectomia della lesione |
Infezioni | Obliterazione dello spazio morto intratoracico |
Danni da radiazioni | Copertura con tessuti molli vitali |
Traumi | Ricostruzione scheletrica |
Malformazioni congenite | Ripristino dell'aspetto estetico |
In generale, la ricostruzione protesica è obbligatoria nel caso di asportazioni che comprendano più di quattro coste o di resezioni en bloc della parete che superino i 5 cm di diametro, al fine di un completo ripristino della funzionalità respiratoria post-intervento.
La rete di Polipropilene (Prolene o Marlex) deve essere posizionata in situ sotto tensione: ciò si può ottenere assicurandola ai margini della perdita di sostanza (con robuste suture non riassorbibili) mediante l’ausilio di un approssimatore costale. La rimozione di quest’ultimo provoca un evidente aumento della tensione della rete che da sola è in grado di ridurre drasticamente la quota di movimenti paradossi durante la respirazione spontanea. La protesi va ovviamente coperta con tessuti molli, generalmente un lembo miocutaneo. Attualmente, l’utilizzo della rete da sola va riservata a perdite di sostanza limitate della parete anteriore e, raramente, posteriore. Nel caso in cui la perdita di sostanza coinvolga più di quattro coste anteriormente, tutto lo sterno o la parete toracica laterale, la maggior parte degli autori preferisce utilizzarla in combinazione con una resina acrilica ("sandwich" con metilmetacrilato, MMA).
Parete addominale
Le cause più comuni di perdite di sostanza della parete addominale sono essenzialmente: traumi, tumori, infezioni (fascite necrotizzante), ernie post-operatorie (laparocele), anomalie congenite (gastroschisi, onfalocele). Nella ricostruzione della parete addominale vanno raggiunti due obiettivi fondamentali: ripristinare l'integrità per proteggere i visceri ed evitare le recidive. I materiali protesici vengono utilizzati per il supporto strutturale privo di tensione della parete sia in perdite di sostanza "stabili" che come misura temporanea in ferite acute aperte.
Princìpio fondamentale della ricostruzione della parete addominale con reti in PP è evitare il posizionamento a diretto contatto con i visceri per l'alta incidenza di aderenze che ne consegue; occorre quindi, ove possibile, ripristinare la continuità del foglietto peritoneale prima di posizionare la protesi; nel caso in cui ciò non possa avvenire, la rete va messa superficialmente rispetto alla guaina posteriore dei muscoli retti e profondamente a questi ultimi (posizionamento pre-fasciale). Con le già citate reti composite, tipo Composix (Bard, Inc), si è ottenuta la possibilità di posizionare le protesi anche a diretto contatto con i visceri, sfruttando la bassa incidenza di aderenze tipica del Gore-Tex. (che ne costituisce la faccia profonda). Studi recenti in proposito (Francioni et al., 1999; Greenwalt et al., 2000; Negro et al., 2000) sembrano dare risultati positivi.
Le suture di fissaggio vanno eseguite preferibilmente a punti staccati (alla distanza reciproca massima di 1.5 cm) con fili robusti non riassorbibili (ad esempio, Prolene 2/0); naturalmente, la rete va ricoperta con tessuti vitali. Fondamentale è il controllo dell'emostasi che deve essere accuratissimo; in ogni caso, è consigliabile posizionare sempre uno o più drenaggi in aspirazione (tipo Redon).
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Le cause più comuni di perdite di sostanza della parete addominale sono essenzialmente: traumi, tumori, infezioni (fascite necrotizzante), ernie post-operatorie (laparocele), anomalie congenite (gastroschisi, onfalocele). Nella ricostruzione della parete addominale vanno raggiunti due obiettivi fondamentali: ripristinare l'integrità per proteggere i visceri ed evitare le recidive. I materiali protesici vengono utilizzati per il supporto strutturale privo di tensione della parete sia in perdite di sostanza "stabili" che come misura temporanea in ferite acute aperte.
Princìpio fondamentale della ricostruzione della parete addominale con reti in PP è evitare il posizionamento a diretto contatto con i visceri per l'alta incidenza di aderenze che ne consegue; occorre quindi, ove possibile, ripristinare la continuità del foglietto peritoneale prima di posizionare la protesi; nel caso in cui ciò non possa avvenire, la rete va messa superficialmente rispetto alla guaina posteriore dei muscoli retti e profondamente a questi ultimi (posizionamento pre-fasciale). Con le già citate reti composite, tipo Composix (Bard, Inc), si è ottenuta la possibilità di posizionare le protesi anche a diretto contatto con i visceri, sfruttando la bassa incidenza di aderenze tipica del Gore-Tex. (che ne costituisce la faccia profonda). Studi recenti in proposito (Francioni et al., 1999; Greenwalt et al., 2000; Negro et al., 2000) sembrano dare risultati positivi.
Le suture di fissaggio vanno eseguite preferibilmente a punti staccati (alla distanza reciproca massima di 1.5 cm) con fili robusti non riassorbibili (ad esempio, Prolene 2/0); naturalmente, la rete va ricoperta con tessuti vitali. Fondamentale è il controllo dell'emostasi che deve essere accuratissimo; in ogni caso, è consigliabile posizionare sempre uno o più drenaggi in aspirazione (tipo Redon).
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2.1.3 Complicanze
Lo studio della risposta infiammatoria acuta al PP, valutata mediante microscopia di campioni di tessuto di animali da esperimento sottoposti all’impianto a livello della parete addominale, ha dato risultati abbastanza disomogenei. Lamb, ad esempio, in un lavoro del 1983 sull’impianto di Marlex in conigli da esperimento, dimostrò una minima presenza di cellule infiammatorie all’interfaccia peritoneale; Greenstein, nello stesso anno, riportò risultati opposti. Uno studio di Cavallaro sulla reattività tissutale nei confronti di suture vascolari in Polipropilene, ha evidenziato una precoce intensa reazione infiammatoria al monofilamento con successiva attenuazione della risposta e formazione di una minima "capsula" di tessuto connettivo. Anche il livello serico di mediatori dell’infiammazione (Interleukina-6, Alfa-1-Antitripsina, Proteina C Reattiva, Fibrinogeno, neutrofili) risulta più elevato nei soggetti portatori di reti in PP per la riparazione di ernie addominali (DiVita, 2000). Nel complesso, quindi, tale materiale sembra dar luogo ad una risposta infiammatoria iniziale maggiore rispetto ad altri presenti in commercio (ad esempio il Gore-Tex o il Mersilene). Nello stesso tempo, però, la maggior parte degli studi concorda sulla scarsità di reazioni da corpo estraneo, stimabili mediante la ricerca di cellule giganti mononucleate nei campioni istologici. Un recente lavoro di Ortiz-Oshiro (1999), ha evidenziato un’ottima integrazione tissutale del Polipropilene e la sua capacità di formare un robusto tessuto di sostegno nel sito di impianto (microscopicamente rappresentato dalla quota di fibroblasti ed istiociti riscontrabili nei campioni analizzati).
La complicanza più temibile di un impianto protesico è comunque l'infezione (flogosi suppurativa o ascessi) il cui tasso di incidenza in letteratura oscilla tra lo 0.2% ed il 4%. In generale, a parte rari casi in cui può instaurarsi un trattamento conservativo (drenaggi con antibioticoterapia mirata), la protesi va rimossa in caso di processo infettivo.
Frequente, nella ricostruzione con materiali protesici di questo tipo, è la formazione di seromi o, più raramente, di ematomi: per tale motivo, è sempre consigliabile una emostasi scrupolosa ed il posizionamento di drenaggi in aspirazione. Rara ma possibile, la deiscenza della sutura di fissaggio, con conseguente rischio di migrazione dell'impianto. Ad un'attenta revisione della letteratura, emerge l'alta biocompatibilità del polipropilene, la sua grande versatilità e la elevata resistenza tensile accanto ad una bassa incidenza globale di complicanze, che ne fanno un ottimo materiale per la ricostruzione delle perdite di sostanza tanto della parete toracica che addominale.
Lo studio della risposta infiammatoria acuta al PP, valutata mediante microscopia di campioni di tessuto di animali da esperimento sottoposti all’impianto a livello della parete addominale, ha dato risultati abbastanza disomogenei. Lamb, ad esempio, in un lavoro del 1983 sull’impianto di Marlex in conigli da esperimento, dimostrò una minima presenza di cellule infiammatorie all’interfaccia peritoneale; Greenstein, nello stesso anno, riportò risultati opposti. Uno studio di Cavallaro sulla reattività tissutale nei confronti di suture vascolari in Polipropilene, ha evidenziato una precoce intensa reazione infiammatoria al monofilamento con successiva attenuazione della risposta e formazione di una minima "capsula" di tessuto connettivo. Anche il livello serico di mediatori dell’infiammazione (Interleukina-6, Alfa-1-Antitripsina, Proteina C Reattiva, Fibrinogeno, neutrofili) risulta più elevato nei soggetti portatori di reti in PP per la riparazione di ernie addominali (DiVita, 2000). Nel complesso, quindi, tale materiale sembra dar luogo ad una risposta infiammatoria iniziale maggiore rispetto ad altri presenti in commercio (ad esempio il Gore-Tex o il Mersilene). Nello stesso tempo, però, la maggior parte degli studi concorda sulla scarsità di reazioni da corpo estraneo, stimabili mediante la ricerca di cellule giganti mononucleate nei campioni istologici. Un recente lavoro di Ortiz-Oshiro (1999), ha evidenziato un’ottima integrazione tissutale del Polipropilene e la sua capacità di formare un robusto tessuto di sostegno nel sito di impianto (microscopicamente rappresentato dalla quota di fibroblasti ed istiociti riscontrabili nei campioni analizzati).
La complicanza più temibile di un impianto protesico è comunque l'infezione (flogosi suppurativa o ascessi) il cui tasso di incidenza in letteratura oscilla tra lo 0.2% ed il 4%. In generale, a parte rari casi in cui può instaurarsi un trattamento conservativo (drenaggi con antibioticoterapia mirata), la protesi va rimossa in caso di processo infettivo.
Frequente, nella ricostruzione con materiali protesici di questo tipo, è la formazione di seromi o, più raramente, di ematomi: per tale motivo, è sempre consigliabile una emostasi scrupolosa ed il posizionamento di drenaggi in aspirazione. Rara ma possibile, la deiscenza della sutura di fissaggio, con conseguente rischio di migrazione dell'impianto. Ad un'attenta revisione della letteratura, emerge l'alta biocompatibilità del polipropilene, la sua grande versatilità e la elevata resistenza tensile accanto ad una bassa incidenza globale di complicanze, che ne fanno un ottimo materiale per la ricostruzione delle perdite di sostanza tanto della parete toracica che addominale.
Andrea-
Numero di messaggi : 113
Età : 38
Località : italy
Data d'iscrizione : 22.04.08
mmm...
Andrea grazie x la tua risposta, ma non mi è ancora chiara una cosa. La rete di marlex può essere pericolosa? Creare problemi vari col passare del tempo? Mi conviene sottopormi a 2 interventi e cambiare lavoro, trovandone uno più leggero o operarmi con la rete di marlex??? è questo che non riesco a capire e che non mi fa dormire la notte
Sassolino- Numero di messaggi : 56
Età : 42
Data d'iscrizione : 01.08.08
Ciao
Tempo fa' ebbi modo di parlare con Ottoni riguardo la rete di Marlex....lui disse che l'organismo non corre nessun rischio in qunato è un materiale compatibile con il corpo umano non a caso viene usato anche in altri settori.
Ritornando al tuo caso bisogna capire se sei dipsoto a tenerti la rete a vita...!! Hai 3 opzioni
1) Usare la baretta in modo che il torace nel secondo intervento è libero da qualsiasi corpo estraneo (anche se compatibile)
2)Usare le rete sapendo che comunuque rimane a vita ed evitare il seconndo intervento.
3)non farsi operare.
Purtroppo ravich è fatta cosi.Pensaci bene.
Ritornando al tuo caso bisogna capire se sei dipsoto a tenerti la rete a vita...!! Hai 3 opzioni
1) Usare la baretta in modo che il torace nel secondo intervento è libero da qualsiasi corpo estraneo (anche se compatibile)
2)Usare le rete sapendo che comunuque rimane a vita ed evitare il seconndo intervento.
3)non farsi operare.
Purtroppo ravich è fatta cosi.Pensaci bene.
Andrea-
Numero di messaggi : 113
Età : 38
Località : italy
Data d'iscrizione : 22.04.08
Re: Rete di marlex
Ciao a tutti ragazzi.
Sono stato operato all'inizio di quest'anno di Pectus Excavatum da Ottoni.Nel mio caso ha usato la rete di marlex.
Quello che mi ha detto Ottoni è che la rete non è riassorbibile, e che non viene più rimossa.
Inoltre mi ha detto che offre un risultato leggermente inferiore quantificabile in circa 5mm.
Vi posso dire un'altra cosa?Io non la sento minimamente sono soddisfattissimo e conduco una vita normalissima fatta di sforzi,palestra footing e tutto quello che può fare una persona normale.
Vi saluto ed in bocca al lupo a tutti voi.
Ah un consiglio:Se il PE o Pc vi crea problemi,fatelo il prima possibile!!!!!
Sono stato operato all'inizio di quest'anno di Pectus Excavatum da Ottoni.Nel mio caso ha usato la rete di marlex.
Quello che mi ha detto Ottoni è che la rete non è riassorbibile, e che non viene più rimossa.
Inoltre mi ha detto che offre un risultato leggermente inferiore quantificabile in circa 5mm.
Vi posso dire un'altra cosa?Io non la sento minimamente sono soddisfattissimo e conduco una vita normalissima fatta di sforzi,palestra footing e tutto quello che può fare una persona normale.
Vi saluto ed in bocca al lupo a tutti voi.
Ah un consiglio:Se il PE o Pc vi crea problemi,fatelo il prima possibile!!!!!
houston- Numero di messaggi : 28
Età : 49
Data d'iscrizione : 25.03.08
Re: Rete di marlex
houston ha scritto:Ciao a tutti ragazzi.
Sono stato operato all'inizio di quest'anno di Pectus Excavatum da Ottoni.Nel mio caso ha usato la rete di marlex.
Quello che mi ha detto Ottoni è che la rete non è riassorbibile, e che non viene più rimossa.
Inoltre mi ha detto che offre un risultato leggermente inferiore quantificabile in circa 5mm.
Vi posso dire un'altra cosa?Io non la sento minimamente sono soddisfattissimo e conduco una vita normalissima fatta di sforzi,palestra footing e tutto quello che può fare una persona normale.
Vi saluto ed in bocca al lupo a tutti voi.
Ah un consiglio:Se il PE o Pc vi crea problemi,fatelo il prima possibile!!!!!
GRANDE HOUSTON! MI DAI CORAGGIO!
MI SA CHE IL 22 OTTOBRE VADO A OPERARMI DA OTTONI!
keycode13-
Numero di messaggi : 361
Età : 43
Località : Messina
Data d'iscrizione : 25.03.08
Re: Rete di marlex
Il Dr.Ottoni,per quanto riguarda la rete di propilene,mi ha spiegato che alcuni PE o PC oltre,naturalmente alla deformità delle cartilagini costali,possono presentare anche una fusione più o meno estesa tra le suddette cartilagini e il pericondrio che è la membrana che le riveste e che è deputata a formare nuova cartilagine.
Quindi in questo caso,dovendo asportare le cartilagini,deve asportate anche una percentuale maggiore di pericondrio....in base appunto all'entità della fusione.
Di conseguenza la rete in questo caso servirebbe proprio per sostenere maggiormente l'intera parete toracica che risulterebbe più debole.
Spero di essere stato chiaro e soprattutto di non avere detto caz**te!!!
Quindi in questo caso,dovendo asportare le cartilagini,deve asportate anche una percentuale maggiore di pericondrio....in base appunto all'entità della fusione.
Di conseguenza la rete in questo caso servirebbe proprio per sostenere maggiormente l'intera parete toracica che risulterebbe più debole.
Spero di essere stato chiaro e soprattutto di non avere detto caz**te!!!
Devadip77- Moderatore
-
Numero di messaggi : 487
Età : 46
Località : Reggio Emilia
Data d'iscrizione : 17.08.08
Re: Rete di marlex
ciao
nel mio caso è stata usata la rete perchè durante l'intervento Ottoni ha trovato le mie costole troppo fragili per fissarci le barrette.
è stata una sorpresa anche per me visto che l'ho saputo al mio risveglio, ma comunque sia ora sono soddisfatto del risultato e contento pensando al fatto che ora la mia riabilitazione sarà quella definitiva senza dover poi ripetere il secondo intervento.
l'unico piccolo inconveniente è che ora a 17 gg dall'intervento ho ancora un drenaggio attaccato. a quanto pare questo può succedere a chi usa la rete. da qualche giorno sono a casa visto che non abito lontanissimo e attrezzato di tutto il "kit" per la medicazione ed eventuale cambio boccetta e ogni tot giorni faccio un salto per un controllo.
per assurdo come dolori mi da più fastidio il drenaggio che la parte operata:)
nel mio caso è stata usata la rete perchè durante l'intervento Ottoni ha trovato le mie costole troppo fragili per fissarci le barrette.
è stata una sorpresa anche per me visto che l'ho saputo al mio risveglio, ma comunque sia ora sono soddisfatto del risultato e contento pensando al fatto che ora la mia riabilitazione sarà quella definitiva senza dover poi ripetere il secondo intervento.
l'unico piccolo inconveniente è che ora a 17 gg dall'intervento ho ancora un drenaggio attaccato. a quanto pare questo può succedere a chi usa la rete. da qualche giorno sono a casa visto che non abito lontanissimo e attrezzato di tutto il "kit" per la medicazione ed eventuale cambio boccetta e ogni tot giorni faccio un salto per un controllo.
per assurdo come dolori mi da più fastidio il drenaggio che la parte operata:)
pectuste- Numero di messaggi : 5
Età : 46
Data d'iscrizione : 08.11.08
Re: Rete di marlex
pectuste ha scritto:ciao
nel mio caso è stata usata la rete perchè durante l'intervento Ottoni ha trovato le mie costole troppo fragili per fissarci le barrette.
è stata una sorpresa anche per me visto che l'ho saputo al mio risveglio(.......) per assurdo come dolori mi da più fastidio il drenaggio che la parte operata:)
Beh questo anche nel mio caso.
mi sono svegliato con la rete anzichè la barra, poi ricordo fin troppo bene il fastidio al lato destro... ed era solo ed esclusivamente il drenaggio.
Labinero-
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Data d'iscrizione : 05.05.08
Re: Rete di marlex
il giorno dopo che m'han tolto il drenaggio , cercavo il tubo per alzarmi da letto , tipo palla al piede del carcerato ....
30YearsOld- Numero di messaggi : 16
Età : 45
Data d'iscrizione : 14.02.09
Re: Rete di marlex
Labinero ha scritto:pectuste ha scritto:ciao
nel mio caso è stata usata la rete perchè durante l'intervento Ottoni ha trovato le mie costole troppo fragili per fissarci le barrette.
è stata una sorpresa anche per me visto che l'ho saputo al mio risveglio(.......) per assurdo come dolori mi da più fastidio il drenaggio che la parte operata:)
Beh questo anche nel mio caso.
mi sono svegliato con la rete anzichè la barra, poi ricordo fin troppo bene il fastidio al lato destro... ed era solo ed esclusivamente il drenaggio.
ciao puoi dirmi che fastidio da il dreanaggio?'
Andrea-
Numero di messaggi : 113
Età : 38
Località : italy
Data d'iscrizione : 22.04.08
Re: Rete di marlex
Andrea ha scritto:
ciao puoi dirmi che fastidio da il dreanaggio?'
Andrea, provare per credere, è difficile da spiegare perchè è una sensazione non comparabile a quelle già conosciute, come ad esempio un dolore intercostale.
Labinero-
Numero di messaggi : 61
Età : 44
Data d'iscrizione : 05.05.08
i drenaggi
i drenaggi nn mi preoccupano affatto...a me x (apparare)ilmio petto sporgente essendo che mi dicevano che nn c era nulla da fare mi consigliarono di farmi il seno piu grande cosi da poter mascherare la sporgenza e mi misero i drenaggi x la mastoplastica....comunque a me dava solo fastidio xche ti senti impacciata nulla di piu...ma niente dolore niente di preoccupante
mina-
Numero di messaggi : 111
Età : 40
Località : napoli
Data d'iscrizione : 26.05.09
Rete di marlex
Ciao a tutti, io sono stato operato con rete di marlex x scelta in quanto facendo sport non volevo essere limitato fino al giorno della rimozione della barra e non volevo sottopormi a 2 operazioni già una mi basta.. eheheh.... risultato: OTTIMO!!! Dott.OTTONI N°1 !!!!! ... tuttavia col senno di poi avrei fatto l'intervento col metodo Nuss visti i risultati anche sugli adulti...
https://www.youtube.com/watch?v=fWcqjOOmza4&feature=related
da non sottovalutare!!
prossimamente inserisco le foto
https://www.youtube.com/watch?v=fWcqjOOmza4&feature=related
da non sottovalutare!!
prossimamente inserisco le foto
Reef- Numero di messaggi : 2
Età : 41
Data d'iscrizione : 04.09.09
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